I primi del Novecento vedono una Torino ricca di fermento industriale culturale e sociale. Le sette di sera, negli eleganti caffè della città, diventano un rito ‘L’Ora del Vermouth’ officiato da nobili, militari, politici e borghesi, che finito il lavoro, si recavano nei bar per degustare il famoso vino aromatizzato, accompagnandolo con qualche pasticcino, dolce o salato. Per questo motivo Torino può dirsi la vera capitale dell’aperitivo, che divenne un’abitudine nazionale solo nei decenni a venire.
Balbo, uomo acuto, abile imprenditore, colse pienamente questa opportunità nella piena espansione sociale ed industriale di Torino e si contraddistinse fin da subito per lo spirito di innovazione.
La Martino Balbo vinse infatti medaglie ed onorificenze fra il 1922 ed il 1923, quest’ultima d’oro all’”Esposizione Internazionale delle Invenzioni e dei Progressi Industriali”. Nel 1924 ricevette il Diploma di Merito dal ministero di Economia Nazionale e diventò fornitore di Sua Eccellenza il Duca di Genova.
La fornitura della Real Casa fu un importante traguardo, ambito da molte aziende liquoristiche, e fu immediatamente esposto in etichetta.
Alla chiusura dell’azienda, negli anni Ottanta, i macchinari vennero venduti, mentre carte, documenti, diplomi di merito vennero chiuse ordinatamente dentro cartoni, con l’unica finalità di avere un ricordo del glorioso passato.
Max e Mirna Bernardini, liquoristi per mestiere (l’Azienda di famiglia, Vertosan produce liquori e gin in Valle d’Aosta), si appassionano alla storia della Premiata Fabbrica Liquori e Vermouth Martino Balbo e nelle loro ricerche tra antichi documenti, etichette, riconoscimenti ed altri resti del glorioso passato trovano un raro libro di liquoristica.
Si tratta di un manuale professionale di ricette, pubblicato nel 1923, ad opera di Giulio Arudi, un aromatiere, un vero trattato sulla liquoristica del periodo.
Da qui nasce l’idea di riportare in vita la ricetta di un Vermouth classico che, riattualizzata da mani e saperi di eccellenza, torna sul mercato portando in omaggio il nome dell’autore del libro.
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